Che cos’è la pressione arteriosa
Il cuore con le sue contrazioni impartisce al sangue una forza che si esprime con una pressione che viene esercitata contro le pareti dei vasi in cui scorre.
La fase in cui il cuore si contrae spingendo il sangue all’interno del sistema arterioso viene denominata SISTOLE. La pressione generata in questo momento, viene pertanto definita PRESSIONE ARTERIOSA SISTOLICA.
Durante la fase successiva il ventricolo sinistro si “rilassa” e si riempie di sangue: questa fase è chiamata DIASTOLE. Mancando la spinta del sangue che proviene dal ventricolo sinistro, la pressione arteriosa si riduce: questo valore viene definito PRES- SIONE ARTERIOSA DIASTOLICA.
La pressione arteriosa (prevalentemente sistolica) aumenta con l’età, quale conseguenza principalmente della maggiore rigidità dei vasi arteriosi.
La pressione arteriosa subisce delle variazioni durante la giornata: è più alta al mattino, appena svegliati, si riduce un pò nelle ore successive e tende ad aumentare nuovamente verso sera. Durante il sonno invece, la pressione arteriosa si riduce a valori inferiori rispetto a quelli del giorno.
La pressione arteriosa aumenta inoltre durante uno sforzo fisico e sovente quale conseguenza di fattori emotivi.
Ma quali sono i valori normali di pressione arteriosa?
I valori normali di pressione arteriosa devono essere inferiori a 140/90 mmHg
I valori pressori inferiori a 120/80 mmHg sono considerati ottimali
L’aumento della pressione arteriosa
IPERTENSIONE ARTERIOSA è stata definita dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) la pressione che in più rilevazioni è uguale o superiore al valore di 140 mmHg di sistolica (IPERTEN- SIONE ARTERIOSA SISTOLICA) o 90 mmHg di diastolica (IPER- TENSIONE ARTERIOSA DIASTOLICA).
Valori pressori di sistolica compresi tra 140 e 159 mmHg e di diastolica tra 90 e 99 mmHg sono definiti come ipertensione di grado lieve.
Valori pressori di 160-179 mmHg di sistolica o 100-109 mmHg di diastolica rappresentano un’ipertensione di grado moderato. Infine valori uguali o superiori a 180 e 110 mmHg rispettivamente di sistolica e di diastolica costituiscono un’ipertensione di grado severo o grave.
Che disturbi provoca?
Molti ipertesi sono tali senza saperlo e spesse volte lo scoprono durante un controllo medico occasionale. Non a caso gli anglosassoni chiamano l’ipertensione il killer silenzioso. Tuttavia non bisogna sottovalutare alcuni sintomi potenzialmente dovuti all’ipertensione arteriosa quali: mal di testa, ronzio auricolare, disturbi visivi, senso di vuoto alla testa, di instabilità e di vertigine; sensazione di malessere con difficoltà di concentrazione e di memoria; arrossamento del viso; palpitazioni, epistassi.
Qual’è la causa?
Nella stragrande maggioranza dei pazienti non è possibile riscontrare una causa vera e propria dell’ipertensione, che viene pertanto definita essenziale o primitiva. Più raramente sono identificabili malattie specifiche che possono causare ipertensione: malattie renali, malattie endocrine, malattie congenite, ecc…